martedì 31 ottobre 2006

''Tredesin de Marz'', una rozza pietra rotonda

Riporto un estratto di un articolo di Giorgio Fumagalli, scaricabile in formato .pdf (252 Kb) dal sito di Antikitera.net.

Il “Tredesin de Marz” è una pietra cara alla memoria dei Milanesi: fu tenuta in somma considerazione nell’antichità ed è stata poi custodita con grande amore, fino ai giorni nostri. Questa pietra rotonda, con tredici scanalature radiali e foro centrale, è oggi collocata al centro della navata, nella chiesa di S. Maria al Paradiso in Milano. Parte della sua storia è scritta in latino, sulla lapide di marmo bianco che la incornicia: “Il 13 marzo del 51° anno del Signore, S. Barnaba Apostolo nel mentre predicava ai Milanesi il Vangelo di Cristo, non lungi dalle mura di Via Marina, a Porta Orientale, in questa pietra rotonda piantò il vessillo della Croce”. Il fatto avvenne fuori della cinta della città, in un luogo dove la cultura latina non si era ancora imposta ed era ancora molto viva la tradizione locale, che si richiamava al patrimonio di conoscenze dei Celti.

L'Autore: Giorgio Fumagalli opera attivamente, per il recupero della memoria celtica:
- nel 1998 ha pubblicato, per “Quaderni Padani”, editi dalla Libera Compagnia Padana: “LA ROSA RIFIORITA, Storia romanzata della lotta dei Galli cisalpini”;
- collabora con quotidiani e riviste specializzate, proponendo articoli sulla storia dei Celti, spesso frutto di ricerche originali;
- da qualche anno organizza una circoambulazione denominata “BUON COMPLEANNO, MILANO”: si tiene in novembre, il primo giorno del calendario celtico, probabile data di fondazione di Milano; il giro si snoda attorno al sito dove sorse il primo nucleo della città.

lunedì 30 ottobre 2006

Scoperto un santuario celtico del II secolo a.C.

Portate alla luce 170 fosse nel cantone svizzero di Vaud

ECLEPENS - Un santuario celtico è stato portato alla luce nel cantone svizzero di Vaud. La scoperta di 170 fosse è stata fatta mentre si lavorava alla realizzazione di una cava vicino al cementificio Holcim a Eclépens.
Nell’area, occupato già dall'età del ferro, sono state trovate tracce di una strada che collegava il santuario al sito dove si compivano rituali religiosi e sacrifici di animali, tra cui cavalli. Sono state trovate ceramiche, oggetti di bronzo, mole per il grano, gioielli e monete locali e mediterranee, che hanno permesso di datare il santuario attorno all'80-120 avanti Cristo.

Fonte: www.laportadeltempo.com
Data: 22 settembre 2006

lunedì 2 ottobre 2006

Celtic stars – Sacred fires

Dati generali:


Autore: AA. VV.


Produzione: 2005 Universal Music Italia s.r.l.  (info@classic@umusic.com)


 


Rieccomi di nuovo con un rapporto utile sulle raccolte “Celtic Stars”. In questo post tratto la più recente uscita, Sacred Fires, forse una delle più affascinanti dell’intera serie. Qui c’è da star tranquilli, i mostri sacri della “celtic music” ci sono quasi tutti, dai Clannad ai Chieftains a Loreena McKennitt. Da rimproverare solo l’assenza di Alan Stivell e della sua arpa.


Si passa dalla canadese McKennitt ai ritmi allegri dei Chieftains (deliziosa I know my love, che vede la partecipazione di Andrea Corr, la cantante dei Corrs), alle suggestioni della cornamusa di Carlos Nunez nella stupenda The cavern dance. Come sempre i due cd alternano brani cantati e strumentali: da segnalare, fra i bei brani strumentali presenti, Tears of stone dei Chieftains e Turtle Island dello straordinario Mike Oldfield, oltre a una serie imprecisata di reels fra cui Dr. Macphail’s reel dei Capercaillie.


Fra i brani cantati, oltre a quelli stupendi di Loreena McKennitt, voglio segnalare i due brani di Andreas Vollenweider, che i più conoscono soprattutto come compositore di brani strumentali e che qui sfoggia una voce non da poco: la suggestiva Innocent, e soprattutto Home of love, un inedito ancora non uscito in cd, almeno in Italia. Inoltre, si fanno spazio le splendide performances di Deirdre Starr (meravigliosa e commovente I wish I was in England, in cui la cantante è accompagnata soltanto da un pianoforte per quasi tutta la durata del brano), Ian Anderson, che in Habanero Reel e Sanctuary mostra anche una suggestione vagamente jazz, Caroline Lavelle che per una volta compone qualcosa di allegro (No more words), la deliziosa I’ll tell me Ma di Sinead O’Connor, e ovviamente Moya Brennan nella splendida Change my world. Ma non basterebbe un rotolo di pergamena per poter descrivere in modo esauriente i piccoli tesori che Sacred Fires ci regala.


La maggioranza dei brani è abbastanza recente (2002-2003), quindi si tratta degli ultimi album di questi artisti. Che altro dire…buon ascolto.


 


Elenco brani:


 


CD1


Loreena McKennitt – The bonny swans


Sinead O’Connor – The moorlough shore


The Chieftains & The Corrs – I know my love


Carlos Nunez – The cavern dance


Ian Anderson – Sanctuary


Liz Carroll – The rock reel/ The morning dew/ Reeling on the box


Deirdre Starr & Jon Mark – Freeborn man


Andreas Vollenweider – Innocent


Mychael Danna & Jeff Danna – The child Deirdre


Dervish – The soldier Laddie


Aoife Nì Fhearraigh – Ansacht na nAnsacht


Caroline Lavelle – No more words


Ashley MacIsaac – Chorus jig/ The king’s reel


Capercaillie – Thiocfadh leat fanacht


Old blind dogs – Lochanside


Clannad – An Phàirc


 


CD2


The Chieftains – Tears of stone


Loreena McKennitt – All souls night


Ian Anderson – The Habanero reel


Capercaillie – Dr MacPhail’s reel


Clannad – Morning dew


Mike Oldfield – Turtle Island


Deirdre Starr & Jon Mark – I wish I was in England


Dervish – Father Jack


Aoife Nì Fhearraigh – Cailin na gruaige baine


Ashley MacIsaac – Bog an Logan


Moya Brennan – Change my world


Joanie Madden – Down by the salley gardens


Caroline Lavelle – Gently Johnny


Patrick StreetThe coalmoner/ The Heather breeze/ Thurf house


Sinead O’Connor – I’ll tell me Ma


Andreas Vollenweider – Home of love


 

martedì 4 luglio 2006

Celtic Stars - Magic Legends

 


Dati generali:


Autore: AA.VV.


Produzione: 2003 Universal Music Italia Srl. (info@classic@umusic.com)


 


Alcuni intenditori forse storceranno il naso nel vedere in una serie di compilation che dovrebbero trattare “celtic music” anche artisti new age che non hanno molto a che fare con la celtica più tradizionale, ma a mio parere le compilation Celtic Stars sono una benedizione, non soltanto perché sono fra i pochissimi cd facilmente reperibili in qualsiasi parte d’Italia (ringraziamo la filiale italiana della Universal Classics), ma perché uniscono in pochi cd vari aspetti del genere, dai più tradizionali (A wild rumpus, Cello song, Mouth of the Tobique) ai più moderni e originali (The fields of Alia, Black is the color), il tutto naturalmente condito con un’abbondante serie di celebrità della celtica: giusto per fare qualche nome, il leggendario Alan Stivell, Loreena McKennitt, Mike Oldfield, i Clannad, gli Old Blind Dogs, i Secret Garden e, tanto per dare un respiro internazionale alla cosa, Sinead O’Connor.


Strutturalmente, la compilation alterna con regolarità brani strumentali a brani cantati molto vari. Si passa dai toni rarefatti di Loreena McKennitt ai virtuosismi del violino di Sharon Shannon, ai suoni delicati dell’orchestra di Mike Oldfield e dei Secret Garden, all’imprevedibilità di Alan Stivell, con una buona dose di rock celtico (Wolfstone). Forse il secondo cd vale più del primo, almeno per quanto riguarda i brani cantati. Farete la conoscenza con l’incredibile voce degli Alternature e ascolterete il capolavoro di Cara Dillon: se pensavate a questa cantante come a una voce minore della celtica, ora avrete occasione di ricredervi. Senza parlare ovviamente dei vivacissimi ritmi di John Williams – che ha una discreta reputazione nel campo della celtica – e alla bella voce di Patrick Street nella commovente Diamantina Rover.


Nonostante, come sempre capita nelle compilation molto estese, ci siano alcuni brani piuttosto scadenti – ma dovrete farci l’abitudine, soprattutto se, come me, odiate cordialmente Sinead O’Connor -, vale la pena di collezionare le uscite della Universal Classics perché, a parte la lodevole varietà dei brani proposti, in ogni singola compilation ci saranno almeno due canzoni di cui vi innamorerete perdutamente. Garantito. Provare per credere. 


 


Elenco brani:


 


CD1


Òro, sé do bheatha bhaile – Sinead O’Connor


Samain Night – Loreena McKennitt


Heart of the Highland – Capercaillie


Cello song – Ashley MacIsaac


Buachaill an Eirne – Clannad


Bonnie Mulligan – Sharon Shannon


Ainnir dheas na gCiabhfholt donn – Aoife Nì Fhearraigh


Dark Island – Mike Oldfield


Craigie Hill – Cara Dillon


Star of the County Down – Deborah Henson – Conant


Heart and soul – Wolfstone


Invitation – Secret Garden


Where am I – Aine Furey


A wild rumpus – Old Blind Dogs


Ceux qui sement la mort – Alan Stivell


Nìl sè ina là – Maighread & Triona Nì Dhomhnaill with Dònal Lunny


 


CD2


Banks of Claudy – Loreena McKennitt


Rann na Mòna – Capercaillie


Mouth of the Tobique – Sharon Shannon


Caitlìn triall – Aoife Nì Fhearraigh


Bonny Woodhall – Niamh Parsons


Johnny O’Leary’s & Patrick Maloney’s Favorite – John Williams


Siamant’o – Caroline Lavelle


The Diamantina Rover – Patrick Street


Clearwater hornpipe – Colm Graham


The fields of Alia – Alternature


The rejected suitor – Old Blind Dogs


 Black is the colour – Cara Dillon


This strange place – Wolfstone


Èirigh is cuir ort do chuid èadaigh (arise and dress yourself) – Clannad


Lord Franklin – Sinead O’Connor


La Celtie et l’infini (B) – Alan Stivell


 


 


 


Uscita successiva: Mystic waves (2004)


Uscite precedenti: The new collection, Eternal moods (2003)


 

giovedì 15 giugno 2006

Gite e gitarelle all'insegna della storia

Estate: stagione di sole, di mare, di ferie, di caldo, di lunghe giornate e più tempo libero da occupare. È la stagione delle gite fuori porta, dei viaggi domenicali, delle visite culturali.
Segnalo una nuova rivista delle edizioni 3ntini, editori della cara vecchia
"Celtica", che è dedicata al turismo storico: "Idea Viaggi - Vacanze nella Storia".


E’ in edicola il quarto numero di “Idea Viaggi - Vacanze nella Storia”, bimestrale per chi vuole viaggiare scoprendo la storia recente o lontana che si cela dietro i luoghi, i paesi, le città.

IN QUESTO NUMERO:

Malta, la roccaforte dei Cavalieri – Scopriamo l’isola “gioiello” nel cuore del Mediterraneo, a solo due ore di volo dall’Italia. Una terra di mitici guerrieri che in passato l’hanno fortificata e puntellata di palazzi e torri d’avvistamento, di straordinari templi megalitici e luoghi misteriosi come la Grotta di Calypso.

Medioevo in Danimarca – 15 anni fa a Nykobing, in Danimarca, si decise di festeggiare il 750° compleanno della città ricostruendo un trabucco, la micidiale arma d’assedio in uso nel Medioevo. Fu la scintilla per un’idea straordinaria: la realizzazione di un parco storico in cui ricreare l’atmosfera del 13° secolo. Oggi, il sogno è diventato realtà: capanne, imbarcazioni, abitanti, cavalieri, artigiani e popolani. Tutto questo è il Medieval Centre.

Quattro Castella e l’incoronazione di Matilde – Uno dei personaggi femminili più famosi della storia, Matilde di Canossa, rivive nel piccolo borgo dell’Appennino reggiano. Conosciamo i castelli della zona e le due manifestazioni legate al ricordo della grande nobildonna: le Feste Medievali e l’Incoronazione di Matilde, per un Maggio Matildico denso di emozioni.

Feste Celtiche – Proliferano in tutta Europa, soprattutto d’estate. Sono immerse nella natura, con un occhio di riguardo alla storia. Fra musica, spettacoli, druidi e idromele.

Mongolia – Il prossimo luglio, in occasione dell’ottocentesimo anniversario della nascita dell’Impero di Gengis Khan, il Naadam Festival – la festa nazionale del paese - si annuncia ancora più ricco e sentito, in una terra straordinaria e senza tempo, dove i nomadi della steppa vivono ancora come i propri antenati.

Puglia – tutte le manifestazioni storiche e religiose della regione: dalla Disfida di Barletta a San Nicola, passando per le celebrazioni dedicate ai Santi patroni e le grandi rievocazioni in onore di Federico II.

Un giorno da re e regina in un castello. Accade al Paradiso del Re di San Pietro in Musio di Arcevia (AN), dove si può trascorrere una notte come sognavamo da bambini.

Sulle tracce del Codice da Vinci. Aspettando il film tratto dal bestseller più famoso e discusso dell’ultimo decennio, scopriamo le location utilizzate dal regista e quelle “reali” legate a Leonardo da Vinci, fra finzione, mistero e realtà.

I Templari in Puglia. Chiese, castelli e porticcioli dove i Cavalieri rossocrociati si attestarono, per proteggere i pellegrini che dalla Puglia si imbarcavano diretti in Terrasanta. Idea viaggi - Vacanze nella storia".


Segnalo anche una nuova iniziativa culturale del mio paese, Zavattarello (PV): è possibile scaricare il pieghevole illustrativo delle bellezze storiche, artistiche e paesaggistiche. Buona estate culturale a tutti!
_Rici'86_ 

lunedì 8 maggio 2006

An introduction to Capercaillie

Dati generali:


Autore: Capercaillie


Produzione: BMG Entertainment International UK & Ireland Ltd.


Anno: 2001


 


Titoli delle canzoni:


 



  1. Waiting for the wheel to turn

  2. Coisich, a Rùin

  3. Breisleach

  4. Dr. Macphail’s Reel

  5. Miracle of being (remixed)

  6. Fear à bhàta (Oh! My boatman)

  7. The Whinney Hills Jig

  8. An eala bhan (The white swan)

  9. Oran

  10. Islay Ranter’s Reels

  11. Outlaws (live version)

  12. Distant hill

  13. Grace and Pride

  14. Tobermory

  15. Crime of Passion

  16. Four stone walls

  17. You will rise again

  18. Heart of the Highland


La compilation “An introduction to Capercaillie” non è un vero album e non rientra nelle uscite ufficiali di questa band scozzese, che ha il suo punto forte nella straordinaria voce di Karen Matheson (Sir Sean Connery in persona ci informa che la sua gola dev’essere stata toccata da Dio…) e nella produzione di brani tradizionali (Coisich, a Rùin) ben arrangiati, e di alcuni anche piuttosto patriottici (Waiting for the wheel to turn).


Al di là di questo, gli intenditori potranno ritrovare nella produzione di questa band – senza necessariamente distinguerne le varie fasi creative – una delle punte di diamante della musica celtica del nuovo millennio, se non altro perché i Capercaillie sono stati capaci di combinare efficacemente la tradizione strumentale scozzese (che, diciamocelo, non è proprio per tutti), la suggestione della nuova celtica e un certo sound “pop” estremamente gradevole.


Credo che “An introduction to” sia uno dei pochi album reperibili, almeno in sud Italia, dei Capercaillie, e mi sento di consigliarlo non solo per questo, ma anche perché mostra efficacemente quella che è stata l’evoluzione della band dai primi anni Novanta al 2001. Si parte infatti dai ritmi pop di Waiting for the wheel to turn al sognante Breisleach, fino ad arrivare a una splendida versione live di Outlaws (un vero capolavoro di musica e testi), ai bellissimi Grace and Pride e You will rise again, e infine alle vivaci Four stone walls e Heart of the Highland. Per non parlare dei pezzi strumentali, appena tre, ma sufficienti per apprezzare i ritmi sapientemente arrangiati ed eseguiti.


Se la compilation ha una pecca, è forse quella di non sfruttare fino in fondo la vena suggestiva, per così dire, della band, non inserendo brani a mio parere bellissimi come Ailein duinn (che tutti conoscono per la versione che ne è stata inserita in Rob Roy), Thiocfadh leat fanacht o Tighinn air a’mhuir am fear a phosas mi. Per questi ultimi brani, rimando alle compilation Celtic Stars.


Per altre informazioni sulla band e per i testi delle canzoni, ecco l’indirizzo del sito della band, ben curato e fornito: www.capercaillie.co.uk  

mercoledì 26 aprile 2006

Turlough O'Carolan - L'ultimo arpista irlandese

Da molto tempo in questo sito si aspettava un mio post...colgo l'occasione per scrivere qualcosa su Turlough O'Carolan, l'ultimo bardo irlandese, storicamente esistito e autore di brani che ancora oggi i più famosi arpisti celtici suonano, fra cui Farewell to music, Sheebeg and Sheemore, Mrs McDermott e Eleanor Plunkett.
Per chi volesse approfondire l'argomento, consiglio il libro Fair Melodies - Turlough Carolan: An Irish Harper, di Art Edelstein, edzioni Noble Press. Purtroppo il libro non è edito in Italia e occorre ordinarlo via internet alla casa editrice o direttamente a Mr Edelstein. Il libro riassume le notizie storiche e biografiche sul grande arpista, sintetizzando in gran parte il contenuto dello storico e ormai introvabile tomo di Donal O'Sullivan, The life and times of an Irish harper. Su internet potete trovare delle notizie interessanti nel sito www.digilander.libero.it o su www.tuatha.it, o ancora nell'ottimo sito in inglese www.contemplator.com/carolan, dove potete trovare anche dei brani di Carolan da ascoltare in Midiformat. Ciò detto, passo subito a qualche notizia in più su Carolan.


Turlough O'Carolan - L'ultimo arpista irlandese



L’arpista e compositore Turlough O’Carolan visse in un periodo particolarmente drammatico della storia d’Irlanda: negli anni della sua vita il vecchio mondo gaelico subiva l’invasione da parte della nuova cultura Anglo-Irlandese, conseguenza delle guerre di Cromwell. 
Turlough O' Carolan nacque a Newton, nella contea di Meath (An Mhì), nel 1670. Suo padre, fabbro, si trasferì presso la famiglia di Mc Dermott Roe, a Ballyfarnan, nella contea di Roscommon (Ros Comàin), portandosi dietro il giovane Turlough. Ammalatosi di vaiolo a diciotto anni e per questo divenuto completamente cieco, venne aiutato dalla moglie di Mc Dermott Roe, che lo aiutò economicamente e lo spinse a studiare musica presso un vecchio arpista.
Dopo tre anni di apprendistato, ormai ventunenne, Turlough cominciò il suo viaggio attraverso l'Irlanda harpcome compositore e bardo itinerante.
Il talento di Turlough, la sua preparazione musicale, la sua grande capacità di improvvisatore lo resero ospite atteso e gradito presso tutte le grandi famiglie della nobiltà irlandese. La sua fama conquistò Dublino, dove, in diversi soggiorni, venne a contatto con i maggiori poeti irlandesi della sua epoca e conobbe la musica di Vivaldi, di Corelli e del suo allievo Geminiani, e di Haendel. Germiniani si era recato spesso a Dublino, ma non si sa se abbia mai incontrato O’Carolan. Probabilmente ciò non si verificò mai.
Alcune delle composizioni di Turlough risentono chiaramente dell’influenza del Barocco italiano tipica del tempo, e in particolare di questi musicisti.
Sebbene ad opinione dei suoi contemporanei non fosse un arpista brillante, essendo stato iniziato alla musica non più così giovane e completamente cieco, e nonostante non fosse particolarmente valido nemmeno nella scrittura dei testi poetici con cui accompagnava le sue canzoni, la figura di Turlough O’Carolan resta impressa nell’immaginario collettivo grazie alla sua grande predisposizione per l’invenzione melodica.
La maggior parte delle sue composizioni (circa duecento) era dedicata ai suoi ‘padroni’ e ai suoi amici: in proposito, il brano Mrs McDermott, realizzato per la moglie di McDermott Roe, sua prima mecenate, mentre Doctor John Stafford si riferisce ad una ‘ricetta’ di un certo dottor Stafford che che, consultato sullo stato di salute dello stesso O’Carolan, contro il parere di un altro medico, gli consigliava di tornare al suo amato whiskey. Sheeberg & Sheemore invece, la sua prima composizione, celebra una battaglia leggendaria fra gli abitanti di due colline fatate.
La musica di O’Carolan è sopravvissuta grazie alla trasmissione da musicista a musicista, secondo la tradizione del bardo irlandese: nulla si sa su parti di basso, armonizzazioni e decorazioni che il compositore e gli esecutori contemporanei della sua musica potrebbero avere usato. È verosimile che gli arrangiamenti più semplici e leggeri siano anche i più autentici. Non esiste praticamente chitarrista interessato alla musica celtica che non si sia imbattuto nelle stupende composizioni dell’arpista cieco, perchè praticamente tutte le sue creazioni musicali sono state riarrangiate in versioni per chitarra, arpa e flauto da moltissimi musicisti celtici.
Nel 1738, nella casa di Ballyfarnan, dopo una lenta ma lucida agonia, Turlough O’Carolan compose il suo ultimo brano, Farewell to music: su queste meravigliose e semplici note egli diede il suo addio definitivo alla musica che l’ha reso immortale nell’immaginazione di tutti.
Poi, il 25 marzo di quello stesso anno, egli morì, nella stessa casa dove aveva iniziato il suo viaggio attraverso l’Irlanda, quarantasette anni prima.
Venne sepolto a Kilronan, nella cappella della famiglia McDermott. Oggi tale cappella è semidiroccata e senza tetto, ma frequenti sono i fiori freschi sulla sua tomba.


venerdì 14 aprile 2006

Irlanda, Viaggio fra i Quattro Elementi - Acqua: in edicola l'ultimo numero

Si chiude con una monografia dedicata al sentimento e agli umori dell’Isola di Smeraldo la “serie verde” dedicata all’Irlanda e ispirata dai quattro elementi. Intitolato all’Acqua, questo quarto e ultimo numero della serie si avventura fra le acque dei litorali e dell’entroterra, per scoprire insieme a voi gli angoli “nascosti” e le particolarità che fanno innamorare tanti irlandofili. A “Irlanda - Acqua” è allegato un CD compilation musicale con la più bella musica dell’isola: oltre 60 minuti di magia attinta dal meglio del vastissimo repertorio di musiche irlandesi, con la musica per arpa celtica in primo piano. Si può ascoltare fin da ora il CD in anteprima, i preascolti sono disponibili su Trigallia.com.
Se non trovi “IRLANDA - Acqua” in edicola puoi acquistarla online nello shop di Trigallia.
a colori – 21 x 28,7 – 36 pagine – Trentini Editore

CONCORSO: VINCI L’IRLANDA.
Ultima occasione per sognare in verde

In questo quarto numero di Irlanda c’è l’ultima vacanza in palio: una settimana per due persone in Irlanda. Partecipare è semplicissimo! Compila e spedisci (senza affrancare) la cartolina che trovi inserita in questo numero di Irlanda. Fra tutte le cartoline che perverranno, sarà estratto a sorte il vincitore. Partecipano al concorso tutti i lettori che invieranno la cartolina entro e non oltre il 31 maggio 2006. Estrazione del viaggio il 20 giugno 2006.

LA CITTÁ:
Galway, la capitale dell’Ovest

Alla scoperta di Galway, la città più conosciuta della costa occidentale, meta privilegiata di tanti irlandofili come di tanti musicisti irlandesi. Dopo quella di Cork, la Contea di Galway è la seconda più grande d’Irlanda. Siamo nel cuore giovane della tradizione gaelica, tra vita notturna, ostriche e villaggi di pescatori.

NATURA:
Isola bagnata, turismo fortunato

Un oceano, due mari, un grande fiume e la Corrente del Golfo. Tutto in Irlanda profuma di acqua e risente di questa simbiosi, ma come ogni isola la verde Erin mantiene un rapporto privilegiato con l’acqua del mare. In alcune località si è sviluppato un vero e proprio turismo balneare, senza dimenticare l’escursionismo romantico sulle scogliere e il “whale watching”, la crociera per osservare le balene.

ITINERARI:
In giro per le coste

Spiagge bianchissime e ripide scogliere, baie incantate e porticcioli… In Irlanda l’acqua è ovunque: nel nome delle città litoranee e negli scorci dove i mari e i fiumi si abbracciano con la terraferma.



GASTRONOMIA:
Profumo di mare (e non solo)

Salmoni, astici e aragoste sono autentiche glorie nazionali. Il Festival delle Ostriche di Galway e altri itinerari per ghiottoni. L’entroterra con i lucci del fiume Shannon e i sapori d’acqua dolce. Il menù? Specialità marinare irlandesi dall’antipasto al secondo.



SOCIETÁ:
Battesimo irlandese

I nomi irlandesi spesso nascono da un matrimonio a tre, quello fra la cultura gaelica, l’influenza dei colonizzatori e la conversione cattolica. Vi proponiamo un itinerario tra fonti battesimali, origini mitologiche e curiosità. E in chiusura, una singolare “caccia” alle influenze Irish nei nomi di noti personaggi della musica e del cinema.

CULTURA:
James Joyce, l’Ulisse della coscienza

Dalla vocazione religiosa alla ribellione, la fuga dal “provincialismo” irlandese, un’odissea umana nel Vecchio Continente, gli anni parigini e la fortuna letteraria. Ecco il ritratto di James Joyce, uno fra i maggiori autori dell’Irlanda di un secolo fa dalla cui penna sono usciti capolavori come “Gente di Dublino”, “Ulisse” e “Finnegan’s Wake”.

giovedì 23 marzo 2006

La mia mascotte

Da oggi Chridhe Gaidhlig adotta una mascotte. Nell'estate 2004 avevo allevato dei ricci abbandonati dalla mamma: Roger, Rufus, Rudolf, Russel. Una volta cresciuti, se ne sono andati per la loro strada. Chissà dove saranno ora, mi mancano, in particolare Roger, che era il più giovane e debole ed è stato l'ultimo a lasciare la tana in cui è nato. Per ricordarmi di tutti loro, ho adottato un riccio...



mercoledì 15 marzo 2006

La grande magia di un simbolo

triskCerte immagini si commentano da sole... Che magia!
Ho trovato questa bellissima foto su http://crazymary78.splinder.com , in testa a un post sul triskell che ricalca per filo e per segno quello che ho pubblicato io venerdì 11 giugno 2004 su http://rici86.splinder.com/post/2309329: ciò mi lusinga, significa che è piaciuto!
L'immagine è stupenda, mostra tutta la magia una cultura tanto lontana nel tempo eppure così vicina ai nostri cuori... Unico...

giovedì 9 marzo 2006

Il Tabass - Calendario stages

*18 Marzo 2006
- Impostazione vocale e Canto tradizionale Irlandese, Scozzese, Inglese (Ins. Stefania Bongioanni) durata 4 ore
- Cornamusa Scozzese (livello principianti) (Ins. Pier Franco Zerbini) durata 4 ore

25 Marzo 2006
- Impostazione vocale e Canto tradizionale Irlandese, Scozzese, Inglese (Ins. Stefania Bongioanni) durata 4 ore
- Cornamusa Scozzese (livello principianti) (Ins. Pier Franco Zerbini) durata 4 ore

Sede corsi e stages: Ivrea (TO) Via Aosta
Per contatti: Stefania 392 5712032 - Pier Franco 340 8696282

Per maggiori informazioni, visita il sito www.iltabass.it.

martedì 7 marzo 2006

In edicola il numero 40 di Celtica, l'ultimo della mitica rivista


Ultimo numero di Celtica, un’eredità preziosa. Una rivista storica, un numero storico assolutamente da non perdere. Celtica 40 contiene lo speciale “101 domande e risposte sui Celti”: molte delle informazioni sono disponibili grazie all’archeologia e alle fonti storiche, nel servizio le troverai in ‘pillole’ e insieme a quelle vere, segnaliamo anche le storie inventate, o quelle dubbie. Sempre in questo numero: il mondo celtico di Luca Tarlazzi e uno splendido omaggio fotografico alla prima grande mostra sui Celti, quella di Venezia del 1991.

NEL CD COMPILATION:Celtica 40 ha preparato una sorpresa super per i suoi lettori: “Trigallia Live Bootleg”, la compilation che raccoglie il meglio dei concerti live di Trigallia 2005! Nel CD di Celtica 40 puoi riascoltare… l’energia tribale ed epica del Clan Wallace, che è presente con due formidabili brani. L’irresistibile Celtic Rock degli Enter The Haggis. La grande musica delle Highlands con uno dei cavalli di battaglia dei Wolfstone, il miglio gruppo di Celtick Rock della Scozia. E ancora: il canto gaelico e la grande voce di Julie Fowlis. Il magico violino di Duncan Chisholm e le sue storie meravigliose. L’arpa bardica di Vincenzo Zitello che ci offre la sua originale interpretazione di un brano del mitico Alan Stivell. La melodia gioiosa e vagabonda di Massimo Giuntini, in pieno assetto live con la sua band. La melodia accattivante e godibilissima della canzone cispadana proposta dai 12 Corde. Il profumo della tradizione con gli effervescenti Cisalpipers, che aprono alla grande questo CD registrato interamente live sul palco di Trigallia 2005!
Per i preascolti dei brani, clicca qui.
Il CD compilation di Celtica 40 contiene un regalo speciale di Venigallia per i lettori di Celtica: “The Celtic Batttles”, un gioco di strategia per far rivivere l’antica gloria dei Celti. Per giocare segui le istruzioni che compaiono in automatico all'inserimento del CD. Le istruzioni per l'uso del gioco si trovano nel file MANUAL-it.txt
Buon divertimento!!!

101 DOMANDE SUI CELTI:
Tutta la Storia

Il grande speciale con le “101 Domande e Risposte sui Celti” si apre con botta e risposta in tema storico. Ecco alcune delle domande a cui è stata data una risposta: Chi erano i Celti? Dove vivevano? Sono vissuti anche da noi? Che differenza c’è fra barbari e Celti? E fra Celti e Galli? Perché questo nome, Galli? Chi sono stati i primi Celti? Dove si trova il confine fra Celti e Germani? È esistita una Nazione o un Impero Celtico? Che cosa sono le Guerre Galliche? Dove si trova il testo originale del “De Bello Gallico” redatto da Cesare? Da dove arrivano le notizie sui Celti che abbiamo? Ci sono documenti legali sui Celti, oppure è tutto inventato?

101 DOMANDE SUI CELTI:
Popoli e Territori

In questa parte dello speciale puoi scoprire molte informazioni sui Celti che abitavano nel nostro territorio. Per esempio… Ci sono città in Italia con un nome di origine celtica? Perché il Reno di Bologna si chiama come il fiume in Germania? Da dove arriva il nome delle Alpi? Chi erano i Celti della Gallia Cisalpina? I Liguri, i Camuni, i Reti, i Veneti, gli Euganei e gli Umbri erano Celti? Perché i linguisti chiamano Gallo-Italici i dialetti cisalpini? Perché Brenno assediò Roma? Che cosa significa “Brenno”? Dopo l’invasione dei Romani, che fine hanno fatto i Celti?

101 DOMANDE SUI CELTI:
La spiritualità dei Celti
La spiritualità dei Celti è un mondo misterioso, ma ad alcune domande è possibile rispondere. Per esempio… I Celti hanno inventato il Santo Graal: vero o falso? Perché molte festività cristiane coincidono con quelle celtiche? Perché tanti simboli, negativi per la Chiesa, erano positivi per i Celti? È vero che i Celti erano mancini? È vero che i druidi facevano sacrifici umani e che furono sterminati? Che cosa significa “Druido”? Che cos’è il Triskell e che significato ha? È vero che il triskell, a seconda di come gira, porta fortuna o sfortuna? Esistono dei Santi celtici? Chi è San Colombano? Quando si festeggia San Patrizio e perché?

101 DOMANDE SUI CELTI:
Tutto quello che i Celti si sono inventati

Alcune delle informazioni che abbiamo sui Celti di ieri sono invenzioni dei Celti di oggi. Per esempio… Come si celebra un matrimonio celtico? È vero che la donna celta comandava più dell’uomo? Esistono reperti archeologici sui druidi? Stonehenge è stato eretto dai Celti? È vero che i Celti hanno inventato il nastro adesivo? Trovi anche una sezione di domande sulla MUSICA, stavolta le risposte sono vere e accertate dall’archeologia. Per esempio… Che musica suonavano i Celti antichi? Che strumenti musicali avevano? Oggi, quali sono gli strumenti della musica celtica? E perché la musica celtica si chiama così? Che differenza c’è fra cornamusa scozzese, irlandese, piva e gaita?

101 DOMANDE SUI CELTI:
Società celtica e attualità

Sono molte le domande sulla società celtica in attesa di risposta, ma a una parte di esse si riesce in parte a fare luce. Per esempio… I druidi esistono ancora? Streghe e druidi sono collegati? Che cos’è il “furor gallico”? Che cos’è un clan? Com’era strutturata la società celtica? È vero che i Celti hanno inventato i pantaloni? Come si vestivano i Celti e che scarpe avevano? Esiste un calendario celtico? Ci sono musei celtici in Italia? Qual è stato l’evento culturale celtico più importante del mondo?

ARTE CELTICA:
Un’eredità preziosa, l’arte di Luca Tarlazzi

Le immagini più evocative, l’emozione e l’atmosfera dei Celti le ha create lui. Luca Tarlazzi, un grande illustratore che si è fatto conoscere attraverso le pagine di Celtica e che in sette anni di collaborazione ha prodotto centinaia di scene e personaggi ispirati al mondo celtico. Oggi possiamo ritrovare Tarlazzi anche in libreria: le sue splendide immagini vengono utilizzate ormai da tempo dagli editori per le copertine di grandi autori internazionali e di best seller.

EVENTI:
1991, i Celti a Venezia

Sono passati quindici anni dalla prima grande mostra sui Celti, ebbe luogo a Venezia e nel 1991 questo patrimonio culturale, proprio a gran parte dell’Europa, veniva presentato per la prima volta al grande pubblico in anteprima mondiale. La grande mostra di Venezia resta senza dubbio l’evento che maggiormente ha contribuito all’attuale consapevolezza popolare sull’esistenza di questo popolo, noi la ricordiamo con alcune splendide immagini.

ULTIMISSIME:
Tutti i perché della chiusura di Celtica

Celtica è arrivata al traguardo e si ferma. Perché è stata presa questa decisione? Che cosa puoi trovare ancora di Celtica e dove? Che fine farà il mitico fagiano di Celtica? Lo sai che ora gli arretrati di Celtica si possono acquistare con lo sconto?
Su Trigallia.com la Redazione della rivista risponde online alle varie domande sollevate sulla questione da alcuni lettori, alle domande pubblicate in precedenza si sono aggiunte alcune voci nuove suggerite proprio dai lettori. Clicca su ogni domanda per leggere la relativa risposta, per saperne di più entra in questa pagina.

PER SALUTARE CELTICA:
Un messaggio di arrivederci da Rici

Non indago sui motivi della chiusura di questa rivista, ritengo che la decisione della Redazione sia stata la migliore possibile. Vorrei solo dire loro grazie, grazie a tutti quanti per la loro passione, il loro entusiasmo, la loro voglia di fare, scrivere, cercare, lavorare, comunicare. La loro attività ha rappresentato un grande traguardo per la coscienza storica italiana riguardo al nostro comune passato celtico: la loro opera di divulgazione di questo piccolo angolo di noi ha significato molto per molti, ha mostrato a tanti nuove vie e ad altrettanti ha fatto grande compagnia nella direzione che stavano già seguendo. A questi ultimi ha mostrato che non sono soli, che la strada che hanno scelto è difficile ma ricca di soddisfazioni, che il sapere può espandersi e portare tanta gioia, tanta amicizia, tanto beneficio.
Credo che troverò molti d'accordo con me nell'elevare un grande grazie a Mary, Giovanna, Gabriella, Delia, Silvia, Giuliana, Gianni, Federico, Gian Battista, Stefano e tutti gli altri della redazione per tutto quello che hanno fatto. Come loro non ci hanno lasciati soli nella nostra via di ricerca delle nostre radici, neppure noi li lasceremo soli ora: il sogno non può morire, mai, ma dalle ceneri di questa esperienza nasceranno miriadi di altre esperienze altrettanto significative, che resteranno per sempre memori del lavoro di coloro che hanno aperto loro la via.
E chissà che una volta o l'altra non si possa ricominciare, con rinnovato entusiasmo e con l'esperienza e l'aiuto dei fedeli lettori di tutti questi anni...
Grazie, Celtica!

venerdì 24 febbraio 2006

Un nuovo libro sull'Irlanda

È uscito un nuovo libro che vede come protagonista l'Isola di Smeraldo:

Diego Tronca
Irlandesi - Se li conosci non li eviti

pp. 152 - € 11,00
formato cm 13 x 21
Edizioni Sonda  
collana «Le Guide Xenofobe», n. 1
Prefazione di Giorgio Roversi (il fratello di Patrizio Roversi)

Prati verdeggianti popolati da fate, gnomi e folletti; serate nei pub a scolarsi pinte di Guinness e ad ascoltare musica tradizionale; i racconti dei vecchi irlandesi sugli elfi; i cottage bianchi con i tetti di paglia e le scogliere mozzafiato; la quiete e il silenzio dei villaggi; la simpatia e il gusto per la battuta degli irlandesi così simili a noi italiani; e poi gli U2 e i Cranberries, la festa di san Patrizio, poeti e scrittori come William B. Yeats, Oscar Wilde, Bernard Shaw e James Joyce. Ecco ciò che incanta ogni anno migliaia di nostri connazionali che visitano o addirittura si trasferiscono nell’isola di smeraldo. E non è certo poco, ma sarà poi tutto vero?
Ci aiuta a scoprirlo Diego Tronca, veterinario prestato alla scrittura, che ha imparato a conoscere bene l'Irlanda vivendoci per diversi anni e che ci mette in guardia: non si è mai abbastanza preparati agli imprevisti e alle sorprese. Gli irlandesi sono convinti di essere il popolo più ospitale e amichevole del mondo, nonostante le obiezioni degli immigrati che dopo dieci anni ancora non sono riusciti a fare amicizia con i colleghi di lavoro. Se non in quei brevi momenti di lucidità al pub, prima che sopravvenga il solito oblio alcolico.

L'autore
Diego Tronca è nato a Milano nel 1968. Fa il veterinario e il traduttore, suona e insegna la chitarra e adora viaggiare. Per sei anni ha vissuto all’estero, in Canada e in Irlanda. Oggi vive a Pesaro con la moglie Tiziana, sua figlia Sophia e la gattina Gwyn.

domenica 12 febbraio 2006

La ricerca storica non finirà mai di proseguire

Vorrei fare una segnalazione.
Ho letto un bel post su Anticheterre: Le tracce del Grande Popolo". Non c'è limite all'avanzamento delle conoscenze, e le discipline storiche del mondo antico sono tra i campi di studio più passibili di radicali modifiche alla luce delle più recenti scoperte. In pochi decenni di attività di ricerca storica, artistica, archeologica, è stato rivoluzionato tanto il mondo della metodologia quanto quello delle conoscenze. Ci sarebbe da scrivere libri e libri su questo argomento... Sono disposta ad argomentare!

sabato 11 febbraio 2006

Il team di storia della BBC risolve l’enigma di Llywelyn

GALLES - Uno degli ultimi grandi misteri della storia del Galles sembra essere stato risolto da un gruppo di storici inglesi che lavora per la BBC. Per secoli, i popoli che vivevano all’interno ed attorno all’allevamento di polli chiamata Pen y Bryn sulla cima di una collina che sovrasta lo stretto di Menai nel Caernarvonshire, sono stati convinti che si trattasse di un luogo reale.
Inoltre, sono fermamente convinti che la fattoria di 36 acri fosse l’ultimo dei resti del palazzo di Llywelyn, il primo ed ultimo principe del Galles “libero”, che morì nel 1282.
Ma il Cadw, l’Ente gallese responsabile per il patrimonio artistico, ha dichiarato di avere trovato tracce di case medievali a circa 400 iarde di distanza, presso un tumulo difensivo normanno, che è il vero sito del palazzo.
La tradizione locale che voleva questo come sito del palazzo, ha finalmente trovato conferma in una prova tangibile. L’evidenza cruciale è stata trovata in un archivio di Bangor, a poche miglia dal sito. Un documento datato al 1284, dichiara in modo evidente che esisteva un “Ty Hir” o magione, al centro della tenuta di Aber, nota in precedenza come Aber Garth Celyn.
E’ da qui che Llywelyn si dice avesse scritto la sua ultima lettera agli inglesi. Ma il sito presso il tumulo, non era una magione, ma un rifugio a forma di H, che gli storici ritengono essere un centro amministrativo per la corte gallese appena nata, ma non la residenza del principe.
Le indagini hanno mostrato che l’allevamento di polli, che reca una torre collegata, con tutta probabilità sarebbe costruita sulle rovine di una magione. Su un altro documento, datato al 1730, la magione al centro della terra di Aber è chiaramente identificato come Pen y Bryn.
Ciò mostra che Llywelyn aveva due edifici separati, uno domestico, uno amministrativo, e che la corte gallese era molto più sofisticata di quanto gli storici inglesi non avessero mai dichiarato.

Fonte: http://news.telegraph.co.uk/news/index
Data: 31/01/2006

venerdì 27 gennaio 2006

Irlanda, Viaggio fra i quattro elementi – la monografia di Celtica: in edicola la terza uscita

Le edizioni Trentini, editori di “Celtica”, hanno lanciato un'interessante monografia in quattro puntate dedicate all'Isola di Smeraldo. Ciascuna delle uscite è dedicata a uno dei quattro elementi, dal fuoco alla terra, all'aria e all'acqua, con articoli, curiosità, notizie, tanta buona musica raccolta nel cd allegato. Il mio scaffale ospita già i primi tre numeri, uno migliore dell'altro: ora è in edicola “Irlanda – Aria”, vivamente consigliato a tutti gli amanti dell'isola verde. E chi volesse avere anche i due numeri precedenti può ordinarli sul sito o con il tagliando allegato alle riviste “Trentini”.
Per saperne di più potete cliccare su http://www.trigallia.com/shop_scheda.asp?id=221&cat=8, dove troverete presto anche i preascolti dei brani contenuti nel Cd allegato.
   

IRLANDA Viaggio fra i Quattro Elementi: ARIA
di: A. Bianchi, M. Pirani, M. Tiussi, V. Silvestroni

Rivista + CD musicale
L’atmosfera dell’Isola Verde, dai suoi celebrati Cieli d’Irlanda al suo particolarissimo tempo atmosferico; da San Patrizio, suo patrono spirituale e storico, allo spirito irlandese che, forse, è soprattutto profano: ne gustiamo l’atmosfera più ironica nei proverbi irlandesi e quella più ‘spiritosa’ con i due vanti dell’isola, la Guinness e il Whiskey.
Nel linguaggio della musica “aria” significa “melodia” e anche a questo numero di “IRLANDA - ARIA” è allegato un CD compilation musicale che attinge al meglio del vastissimo repertorio di musiche irlandesi. Ricorda: se non trovi “IRLANDA - ARIA” in edicola, puoi acquistarla online qui attraverso il nostro shop.

mercoledì 11 gennaio 2006

Il Tabass - Stages di fine Gennaio

Per info visitate www.iltabass.it

22 gennaio 2006 (4 ore):
- Impostazione vocale e Canto tradizionale Irlandese, Scozzese, Inglese (Ins. Stefania Bongioanni)
- Cornamusa Scozzese (livello principianti) (Ins. Pier Franco Zerbini)

29 gennaio 2006 (4 ore):
- Impostazione vocale e Canto tradizionale Irlandese, Scozzese, Inglese (Ins. Stefania Bongioanni)
- Organetto diatonico (Ins. Pier Franco Zerbini)

Sede corsi e stages: Ivrea (TO) Via Aosta
Per contatti: Stefania: 392 5712032
Pier Franco: 340 8696282